Possibili complicanze
Migliaia di addominoplastica vengono eseguite ogni anno senza che si verifichino complicanze di alcun genere.
Ciò nonostante, come tutta la chirurgia anche questo intervento comporta dei rischi.
Le complicanze sono costituite da infezioni (da trattare con terapia antibiotica), ematomi, sieromi (che vanno eventualmente drenati), tromboflebiti degli arti inferiori (il cui rischio viene minimizzato con la mobilizzazione precoce del/la paziente).
Talvolta può manifestarsi una cattiva guarigione che può portare ad importanti cicatrici che richiedono un secondo intervento correttivo. Come sempe, se l’intervento è eseguito da un chirurgo plastico esperto, le complicanze sono molto rare e normalmente di ridotta entità. I fumatori hanno un rischio notevolmente aumentato di ritardo di guarigione e di insorgenza di complicanze.
Prima dell’intervento
Sono necessarie alcune precauzioni, al fine di ridurre il rischio di complicanze.
In particolare è molto importante:
Evitare di assumere farmaci contenenti acido acetilsalicilico
(es. Alka Seltzer, Ascriptin, Aspirina, Bufferin, Cemerit, Vivin C, ecc.).
Eliminare o ridurre il fumo almeno una settimana prima e dopo l’intervento
(il fumo compromette la vascolarizzazione periferica, ed aumenta il rischio di sofferenza cutanea, in particolare negli interventi dove sono previsti estesi scollamenti).
L’intervento chirurgico
Dopo aver valutato l’entità dell’eccesso cutaneo si procede al disegno delle linee di incisione.
La prima si estende sopra il pube giungendo fino ai lati della parete addominale, l’altra circonda l’ombelico.
L’intervento, che si esegue rigorosamente in anestesia generale ha una durata che varia dalle due ore nei casi più semplici fino a durare quattro ore nei casi più impegnativi.
Generalmente sono necessarie due incisioni: una, nella porzione più bassa dell’addome, proprio al di sopra della linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente, piuttosto lunga, fino ai fianchi; l’altra, piccola, circolare intorno all’ombelico, in quanto molto frequentemente l’intervento richiede una risistemazione dell’ombelico in una posizione più alta.
Se è necessario, in questa fase viene riparata la parete addominale mediante l’accostamento dei muscoli retti. Infine l’ombelico viene trasposto nella sua nuova posizione, e l’eccesso di cute e grasso viene asportato.
Due piccoli tubi di drenaggio morbidi vengono inseriti nella ferita al fine di raccogliere il sangue ed il siero che potrebbero accumularsi.
Tali Drenaggi vengono rimossi senza dolore al momento della prima medicazione.
Le incisioni chirurgiche sono chiuse con punti di sutura.
Nella “miniaddominoplastica”, cute e tessuti sottostanti vengono “scollati” solo tra l’incisione soprapubica, più corta, e l’ombelico, senza trasporre quest’ultimo.
Sarà poi effettuata una “plicatura” (riaccostamento) dei muscoli retti ed una eventuale liposuzione associata.
La procedura è indicata soprattutto per un eccesso di tessuto sotto l’ombelico, è più rapida di un’addominoplastica completa.
Il post-operatorio
Dopo l’intervento devono essere assunti antibiotici associati eventualmente ad antinfiammatori per almeno 5 giorni.
Al termine dell’operazione viene applicata una medicazione e la guaina compressiva elastica che ha la funzione di limitare l’edema postoperatorio, ridurre le ecchimosi, favorire il rimodellamento della cute sui tessuti sottostanti e contenere i muscoli retti. Questa dovrà e essere indossata giorno e notte per almeno quattro/cinque settimane. I drenaggi saranno rimossi dopo 24-48 h o comunque quando non sarà più evidente raccolta di sangue all’interno degli stessi.
Il dolore è generalmente di modesta entità e ben controllabile con i consueti farmaci analgesici.
Le cicatrici che rimangono dopo questo intervento si rendono meno evidenti con il tempo, ma sono permanenti, anche se potranno venire agevolmente coperte con un normale slip.
Nelle prime settimane, le cicatrici appaiono spesso peggiorare, divenendo più rosse ed evidenti.
E’ necessario attendere 9-12 mesi perché le cicatrici si appiattiscano e diventino più bianche.
Per tale periodo, esse non dovranno essere esposte direttamente al sole (occorre quindi impiegare indumenti o creme filtro antisolare totale) e dovranno essere massaggiate con idonee creme emollienti.
Occasionalmente può essere opportuna, a distanza, una revisione della cicatrice che viene eseguita in anestesia locale, in alcuni punti per ottenere il miglior risultato estetico possibile.
In misura variabile secondo la condizione fisica preoperatoria, il ritorno alla normalità ed all’attività lavorativa avviene dopo 2-4 settimane.
Sarà poi possibile e anzi consigliabile una graduale ripresa dell’attività fisica, una dieta appropriata ed esercizio fisico regolare sono importanti per mantenere a lungo il beneficio tratto dallo stesso intervento.
Potrà essere ripresa l’attività sportiva leggera dopo 3-4 settimane (nuoto, yoga, e sport leggeri).
La guida dell’automobile potrà essere ripresa dopo 2 settimane; l’attività sessuale, i viaggi e le attività lavorative dopo 3 settimane.